MEMORIE DAL SOTTOSUOLO

IMG_20210127_195358__01__01__01__01__01Un appuntamento rimandato. Così può iniziare la storia della mia personale, per non dire discontinua, lettura del primo romanzo di Dostoevskij “ Memorie dal sottosuolo che “segnò l’inizio di quel rigoglioso filone incentrato sul mondo interiore dei personaggi che compariranno nel Novecento”, come recita a proposito la prefazione al libro. Meno rigogliosa invece è stata la mia costanza nel leggerlo.

Troppo difficile, troppo pesante, questi i pensieri in verità che “rigogliavano” nella mia mente impegnatissima a cercare infinite e maldestre vie di fuga da quel libro ormai consumato dalle pieghe della trascuranza, da macchie di caffè precipitate casualmente sulla copertina.
Forse, in conclusione, sono semplicemente una lettrice ritardataria.

Cominciai a leggerlo per scommessa per farmi invitare a cena da un giovane uomo che sei anni fa occupò teneramente la mia vita, lo interrompi per assaggiare la “vita viva” e finì di leggerlo per capriccio di testardaggine.

Ho quindi incontrato il personaggio principale disabituato alla “vita viva” quella vita che fa male, che spezza le tua intima sicurezza, ti travolge nel sentire puro riportandoti a galla con un respiro nuovo. Ma è facile affogarsi nella superficie salata delle onde. Fa paura.

Un personaggio fuggente e intrappolato nel suo personale, per non dire “tranquillo, spazio di “sottosuolo”. Un uomo nato morto che si illude di vivere un’eletta sofferenza in cambio di una felicità a buon mercato.

Ho incontrato un personaggio, ho incontrato sfumature di me stessa. Ho baciato le insicurezze del giovane uomo delle scommessa. Ho compreso e accettato di essere paradossalmente felice nella mediocrità del sentirmi libera di essere un po’ serena e spesso inquieta di esistenza.

Un racconto che mi ha lasciato le tracce degli ambienti, dei sapori, dell’espressioni catturate tra le pagine del libro, depositate nel sottosuolo della memoria come mi succedeva negli anni dell’adolescenza quando divoravo la narrativa ottocentesca dei grandi autori russi.

Un appuntamento, infine, solo rimandato e forse per questo più atteso.

 

Immagine: creazione di Maurizio Penna e foto di Cristiano Freschi di Riscatto Fotografico.

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